Le regole del dissing perfetto le aveva già scritte Schopenhauer
Gli scontri musicali più mainstream della storia hanno tutti qualcosa in comune
“Ma questo si è offeso e ci ha scritto su una canzone?”
La crescente presenza di commenti simili sotto ai pezzi che Tony Effe e Fedez hanno fatto uscire in questa settimana sancisce ufficialmente l’ingresso dei dissing nel mondo mainstream. Nonché il mio ingresso nella vecchiaia, perché spiegare alle generazioni tanto più giovani (ma anche semplicemente ai non ascoltatori di rap) che la pratica del dissing non nasce nel settembre 2024 sta diventando un’attività piuttosto sfiancante.
Insomma: rispondere letteralmente per le rime alle proprie nemesi non l’ha inventato Kendrick Lamar né tantomeno Anna Pepe. E, sebbene avvenga più che altro nel mondo del rap, ogni tanto fa capolino anche nel mondo del pop. Vi ricordate “Obsessed” di Mariah Carey - a quanto pare dedicata a Eminem - o devo sentirmi vecchia di nuovo?
Riassumendo, si tratta di una pratica diffusa, in cui, in maniera esplicita o meno, si fa in modo che a un artista con cui hai un diverbio possa arrivare la tua versione dei fatti.
E nel frattempo:
E che c’entra Schopenhauer?
Schopenhauer, filosofo tedesco, attorno al 1830 scrive “L’arte di ottenere ragione in 38 stratagemmi”, anche se poi sceglie di non pubblicarlo. Ma dopo la sua dipartita chi si è occupato di svuotargli la cantina, invece di portare questo ammasso di fogli a un mercatino dell’usato, ha ben deciso di renderlo pubblico, e quindi ora possiamo leggercelo. Questo libricino getta “le basi di ogni dialettica”. Vediamo quindi quanti rapper italiani, da Fibra a Salmo, consapevolmente o meno, si sono basati sugli stratagemmi elencati da Schopenhauer.
“Da Russel Crowe sei diventato Pio e Amedeo
Che imbarazzo quel tuffo nella piscina di Sanremo1”
[“Estate di merda 2” - Luchè, 2023]
”Ho riletto le chat e mi chiedevi di spammarti
E c’hai pure il coraggio di dissarmi?
[…]
Cancella i commenti, ma le chat le ho ancora
Io non rappo da ieri sei tu che sei nata ora
Dici chi mi ascolta c’ha problemi ma se fino a ieri mi dicevi
“Bomba!” e c’ho le chat dove me lo scrivevi”
[Freestyle - Marta Daddato, 2020]
”Scrivi di merda ma bei pettorali
Insulti razziali poi palco con Ghali?”
[“L’infanzia difficile di un benestante” - Fedez, 2024]
Qui Luchè, Marta Daddato (che ok, non è esattamente una rapper, per stavolta si bara) e Fedez, in anni e occasioni diverse e verso “nemici” differenti (rispettivamente: Salmo, Anna Pepe e Tony Effe) stanno utilizzando lo stratagemma N°16, argumenta ad hominem o ex concessis: “di fronte a un’affermazione dell’avversario dobbiamo cercare se per caso essa non sia in qualche modo, all’occorrenza anche solo apparentemente, in contraddizione con qualcosa che egli ha detto o ammesso in precedenza.”
Il 2014 è stato l’anno di quella che è tuttora la battaglia a colpi di rime più emozionante di sempre, perlomeno secondo me (ma sono in ottima compagnia): sul ring, da un lato un Vacca carichissimo, dall’altro un iper prolifico Fabri Fibra, che ai tempi stava lavorando a “Squallor” ma che trova comunque il tempo di fare ben 11 minuti di risposta. Ma andiamo con ordine: gli animi si erano scaldati a seguito di alcune dichiarazioni dei due rapper in una serie di interviste e in particolare per una strofa di Fibra in “Zombie”. Alla fine di “Il Diavolo Non Esiste”, primo brano che dà via al dissing in maniera ufficiale, Vacca dice: “Dopo i 30 anni ci si prende le proprie responsabilità, si tira su famiglia se sei un uomo vero, non nascondi la tua ragazza che c’hai da 7 anni nelle interviste per fare il figo single del ca**o”. Come reagisce Fibra? Utilizza lo stratagemma n° 29: “[…] se uno avanza all’altro rimproveri personali, questi risponde non già confutandoli ma muovendo lui rimproveri personali al primo, lasciando sussistere e quindi quasi ammettendo, quelli rivolti a se stesso”
Risponde infatti:
”La vita del perdente è pesantissima
Specie per un tossico
Da sette anni
Nascondo una ragazza morta nell’armadio e tu sei il prossimo”
[“Niente Di Personale” - Fabri Fibra, 2014]
A “Niente Di Personale”, Vacca risponde con lo stratagemma n°30, l’argumentum ad verecundiam: “Al posto delle motivazioni, ci si serva di autorità, secondo le conoscenze dell’avversario. […] Si ha dunque buon gioco quando si ha dalla propria parte un’autorità che l’avversario rispetta.” Si potrebbe dire dunque che anche Fibra abbia utilizzato questo stratagemma in “Zombie” (“Ho pronto il nuovo album/Sarà fuori presto/Con Guerra e Pace ho fatto il platino/Il sesto”): tuttavia, in diversi momenti del dissing Vacca chiarisce che per lui il disco di platino non rappresenta un motivo di vanto, rendendo quindi inefficace questo stratagemma. Ma tornando a “Nella Fossa”, cosa fa Vacca? In questo caso, un po’ di name dropping.
“Non fai rap rit******, sai solo le tabelline
Jake la Furia, Nex Cassel, più di mezza scena rap
Propsa me coglione, a te soltanto Emma Marrone
Mi fai i props la tua famiglia, tutti sanno che sei scarso
Non 'sto nel CD di Guè, tu non sei in quello di Narcos”
[“Nella Fossa” - Vacca, 2014]
Abbiamo iniziato con il dissing di Luchè a Salmo e chiudiamo con delle rime di quest’ultimo: infatti, altri due stratagemmi particolarmente utilizzati sono il n°38 e il n°18. Lo stratagemma n°38 prevede che “quando ci si accorge che […] si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi […] si passi dall’oggetto della contesa al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona”. Come nell’esempio:
“Lo so, non ho rispettato i patti
Sai perché? Io non faccio il feat con gli scarsi come te
Tutto rifatto con il silicone in faccia, sembri una Kardashian
Mentre gioco alla roulette Russian”
[“Stupido Gioco Del Rap 2” - Salmo, 2023]
“Se ci accorgiamo che l’avversario ha messo mano a un’argomentazione con cui ci batterà” - cita infine lo stratagemma n°18 - “dobbiamo interrompere, allontanare o sviare per tempo l’andamento della disputa”. Ciò accade in realtà, in questo caso, a fine disputa, con il brano “Game Over” che rappresenta la fine dell’infuocato dissing tra Salmo e Luchè.
“Dividerò le acque come Mosè
Dici che sono incoerente, e chi non lo è?”
[“Game Over” - Salmo, 2023]
In conclusione: direi che il magnesio che prendo per la memoria sta facendo miracoli. Un vero peccato che la maggior parte dei giga del mio cervello siano occupati da queste informazioni. E, se avete letto fino a qui, ora lo sono pure i vostri.
Luchè si riferisce a un’affermazione che Salmo fa in un brano del 2013, “Russel Crowe” (“se hai talento nel canto non ci andare a Sanremo”), in contraddizione - per il rapper napoletano - con la sua ospitata all’edizione 2023 del Festival.